Già prima dell'epidemia di Covid l'antibiotico resistenza era stata indicata dall'OMS come la più grande minaccia planetaria alla salute umana.
Circa 700mila persone muoiono ogni anno a causa di malattie resistenti alle cure con antibiotici.
Secondo i “Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie) statunitensi, nei soli Stati Uniti si verificano ogni anno oltre 2,8 milioni di infezioni resistenti agli antibiotici.
Mentre nell'Unione Europea si stima che, ogni anno, siano circa quattro milioni le persone che contraggono una resistenza agli antibiotici, e che circa 37mila persone perdano la vita a causa di infezioni resistenti contratte in ambienti ospedalieri.
Purtroppo anche l'epidemia da Covid ha favorito e incrementato la crescita di ceppi batterici patogeni resistenti agli antibiotici, a causa del sovraffollamento, degli innumerevoli ricoveri in terapia intensiva e del ripetersi di infezioni polmonari e urinarie.
Uno studio condotto in Lombardia, la regione italiana con il maggior numero di decessi da Covid-19, ha rivelato che la maggior parte dei casi di resistenza agli antibiotici si è verificata proprio nei reparti di terapia intensiva.
Risulta evidente che la crescente prevalenza di microrganismi antibiotici resistenti negli ospedali sta diventando una grave minaccia per la salute pubblica. Da qui la necessità di disporre di tecnologie sicure e validate in grado di garantire la disinfezione dell'aria, degli ambienti, delle superfici delle stanze e dei materiali sanitari. Con l'obiettivo di debellare i virus ei batteri patogeni e di ridurre i rischi legati all'antibiotico resistenza.
A tale proposito, riveste un particolare rilievo un documentato studio, pubblicato nel numero 13 della rivista “Molecules” (giugno 2022), nel quale si dimostra che l'ozono (O3) rappresenta una soluzione efficace, valida e sicura per la disinfezione e sanificazione da batteri antibiotici resistenti.
Lo studio scientifico, intitolato “Potent Activity of a High Concentration of Chemical Ozone against Antibiotic-Resistant Bacteria”, è stato sviluppato dai medici, docenti e ricercatori dei seguenti enti di ricerca:
- Center for Technological Development in Health (CDTS), National Institute of Science and Technology for Innovation in Neglected Population Diseases (INCT-IDPN), FIOCRUZ, Rio de Janeiro 21040-900, Brasile
- Laboratorio di Epidemiologia e Sistematica Molecolare (LESM), Istituto Oswaldo Cruz, FIOCRUZ, Rio de Janeiro 21040-900, Brasile
- Dipartimento di microbiologia, Istituto nazionale per il controllo della qualità in sanità (INCQS), FIOCRUZ, Rio de Janeiro 21040-900, Brasile
- Programma post-laurea in Scienze e Biotecnologie, Dipartimento di Biologia Molecolare e Cellulare, Istituto di Biologia, Università Federale Fluminense, Niterói 22040-036, Brasile
- Laboratorio di Cellulari e Ultrastrutture, Istituto Oswaldo Cruz, FIOCRUZ, Rio de Janeiro 21040-900, Brasile
Gli autori dello studio – Karyne Rangel, Fellipe O. Cabral, Guilherme C. Lechuga, Joao PRS Carvalho, Maria HS Villas-Boas, Victor Midlej, Salvatore G. De-Simone – hanno sperimentato l'effetto battericida dell'ozono sui principali ceppi di batteri antibiotico resistenti: i cosiddetti “super batteri”, e cioè Enterococcus faecium, Staphylococcus aureus, Klebsiella pneumoniae, Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa, Enterobacter spp.
I risultati delle sperimentazioni sono stati eccellenti: l'ozono ha inibito la crescita di tutti i ceppi batterici testati, con una significativa riduzione del numero di colonie rispetto al gruppo di controllo (tra il 90% e il 100% in relazione ai tempi di esposizione ).
Gli esiti degli esperimenti effettuati sono stati abbastanza positivi da indurre gli autori dello studio a scrivere le seguenti conclusioni: «Le alte dosi di ozono sono state in grado di interferire con la crescita di tutti i ceppi studiati, evidenziando che gli approcci di decontaminazione basati sull 'ozono possono rappresentare il futuro dei metodi di pulizia, igienizzazione e sanificazione degli ospedali».
I ricercatori hanno spiegato che l'ozono agisce sulla membrana cellulare dei batteri antibiotici resistenti prima come disinfettante, reagendo con glicoproteine, glicolipidi e acidi nucleici, e poi come potente strumento di inattivazione: un risultato quest'ultimo dovuto all'azione ossidante dell'ozono .
Inoltre gli esperimenti hanno dimostrato che l'ozono influenza la polarità globale della superficie batterica coinvolgendo i meccanismi di perossidazione lipidica e la degradazione delle proteine transmembrana che controllano il flusso di ioni. Le cellule batteriche pertanto si rompono, con una successiva fuoriuscita di ioni e la conseguente morte dei microrganismi.
Il testo originale dell'articolo “Potent Activity of a High Concentration of Chemical Ozone against Antibiotic-Resistant Bacteria” è leggibile al seguente link: Per approfondire la conoscenza sugli utilizzi terapeutici dell'ozono: