Autore: Digital Factory Italiaonline 04 lug, 2023
L’ozonoterapia per curare vecchi e nuovi virus. «La minaccia di un’altra variante emergente del Covid capace di causare nuove ondate di malattia e morte resta viva. E non si può escludere la minaccia di un altro agente patogeno emergente con un potenziale ancora più mortale». Per questo motivo «il mondo deve prepararsi alla prossima pandemia che potrebbe essere ancora più mortale di quella causata dal Covid». È quanto ha dichiarato Tedros Adhanom, direttore generale dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), nel corso di una riunione dell’Assemblea Mondiale della Sanità svoltasi il 23 maggio a Ginevra.Il dott. Tedros Adhanom ha precisato che l’OMS ha identificato almeno nove malattie che rappresentano il maggiore rischio per la salute pubblica: la febbre emorragica Crimea-Congo, una patologia trasmessa dalle zecche che uccide il 30% di coloro che vengono ricoverati in ospedale; l’Ebola, che uccide circa la metà di coloro che infetta; il virus Marburg; la febbre di Lassa; la Mers; la Sars; il virus Nipah; la febbre della Rift Vall. www.orbisphera.org.
Autore: Benedetta Panizzut 07 feb, 2023
Già prima dell'epidemia di Covid l'antibiotico resistenza era stata indicata dall'OMS come la più grande minaccia planetaria alla salute umana.

Circa 700mila persone muoiono ogni anno a causa di malattie resistenti alle cure con antibiotici.

Secondo i “Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie) statunitensi, nei soli Stati Uniti si verificano ogni anno oltre 2,8 milioni di infezioni resistenti agli antibiotici.

Mentre nell'Unione Europea si stima che, ogni anno, siano circa quattro milioni le persone che contraggono una resistenza agli antibiotici, e che circa 37mila persone perdano la vita a causa di infezioni resistenti contratte in ambienti ospedalieri.

Purtroppo anche l'epidemia da Covid ha favorito e incrementato la crescita di ceppi batterici patogeni resistenti agli antibiotici, a causa del sovraffollamento, degli innumerevoli ricoveri in terapia intensiva e del ripetersi di infezioni polmonari e urinarie.

Uno studio condotto in Lombardia, la regione italiana con il maggior numero di decessi da Covid-19, ha rivelato che la maggior parte dei casi di resistenza agli antibiotici si è verificata proprio nei reparti di terapia intensiva.

Risulta evidente che la crescente prevalenza di microrganismi antibiotici resistenti negli ospedali sta diventando una grave minaccia per la salute pubblica. Da qui la necessità di disporre di tecnologie sicure e validate in grado di garantire la disinfezione dell'aria, degli ambienti, delle superfici delle stanze e dei materiali sanitari. Con l'obiettivo di debellare i virus ei batteri patogeni e di ridurre i rischi legati all'antibiotico resistenza.

A tale proposito, riveste un particolare rilievo un documentato studio, pubblicato nel numero 13 della rivista “Molecules” (giugno 2022), nel quale si dimostra che l'ozono (O3) rappresenta una soluzione efficace, valida e sicura per la disinfezione e sanificazione da batteri antibiotici resistenti.

Lo studio scientifico, intitolato “Potent Activity of a High Concentration of Chemical Ozone against Antibiotic-Resistant Bacteria”, è stato sviluppato dai medici, docenti e ricercatori dei seguenti enti di ricerca:
- Center for Technological Development in Health (CDTS), National Institute of Science and Technology for Innovation in Neglected Population Diseases (INCT-IDPN), FIOCRUZ, Rio de Janeiro 21040-900, Brasile
- Laboratorio di Epidemiologia e Sistematica Molecolare (LESM), Istituto Oswaldo Cruz, FIOCRUZ, Rio de Janeiro 21040-900, Brasile
- Dipartimento di microbiologia, Istituto nazionale per il controllo della qualità in sanità (INCQS), FIOCRUZ, Rio de Janeiro 21040-900, Brasile
- Programma post-laurea in Scienze e Biotecnologie, Dipartimento di Biologia Molecolare e Cellulare, Istituto di Biologia, Università Federale Fluminense, Niterói 22040-036, Brasile
- Laboratorio di Cellulari e Ultrastrutture, Istituto Oswaldo Cruz, FIOCRUZ, Rio de Janeiro 21040-900, Brasile

Gli autori dello studio – Karyne Rangel, Fellipe O. Cabral, Guilherme C. Lechuga, Joao PRS Carvalho, Maria HS Villas-Boas, Victor Midlej, Salvatore G. De-Simone – hanno sperimentato l'effetto battericida dell'ozono sui principali ceppi di batteri antibiotico resistenti: i cosiddetti “super batteri”, e cioè Enterococcus faecium, Staphylococcus aureus, Klebsiella pneumoniae, Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa, Enterobacter spp.

I risultati delle sperimentazioni sono stati eccellenti: l'ozono ha inibito la crescita di tutti i ceppi batterici testati, con una significativa riduzione del numero di colonie rispetto al gruppo di controllo (tra il 90% e il 100% in relazione ai tempi di esposizione ).

Gli esiti degli esperimenti effettuati sono stati abbastanza positivi da indurre gli autori dello studio a scrivere le seguenti conclusioni: «Le alte dosi di ozono sono state in grado di interferire con la crescita di tutti i ceppi studiati, evidenziando che gli approcci di decontaminazione basati sull 'ozono possono rappresentare il futuro dei metodi di pulizia, igienizzazione e sanificazione degli ospedali».

I ricercatori hanno spiegato che l'ozono agisce sulla membrana cellulare dei batteri antibiotici resistenti prima come disinfettante, reagendo con glicoproteine, glicolipidi e acidi nucleici, e poi come potente strumento di inattivazione: un risultato quest'ultimo dovuto all'azione ossidante dell'ozono .

Inoltre gli esperimenti hanno dimostrato che l'ozono influenza la polarità globale della superficie batterica coinvolgendo i meccanismi di perossidazione lipidica e la degradazione delle proteine transmembrana che controllano il flusso di ioni. Le cellule batteriche pertanto si rompono, con una successiva fuoriuscita di ioni e la conseguente morte dei microrganismi.

Il testo originale dell'articolo “Potent Activity of a High Concentration of Chemical Ozone against Antibiotic-Resistant Bacteria” è leggibile al seguente link: Per approfondire la conoscenza sugli utilizzi terapeutici dell'ozono:
https://www.mdpi.com/1420-3049/27/13/3998

Antonio Gaspari
Direttore Orbisfera
antonio.gaspari@orbisphera.org

Per approfondire la conoscenza sugli utilizzi terapeutici dell'ozono:
Antonio Gaspari, “Ozono: una cura per la vita”
https://www.amazon.it/dp/B08DC3ZBZH


Autore: Benedetta Panizzut 12 ott, 2022
Era l’11 marzo 2020 quando l’OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità informò il mondo che il Covid-19 (SARS-CoV-2) si stava diffondendo con le caratteristiche di una pandemia.

I dati, aggiornati al 1° agosto 2022, parlano di 598.535.675 infettati e di 6.461.650 decessi.

In termini preventivi, le vaccinazioni di massa hanno enormemente ridotto il numero delle persone a rischio di decesso.

Dal punto di vista curativo, ha destato molto interesse ed ha ottenuto ottimi risultati l’utilizzo della ozonoterapia.

Sono stati circa venti gli Ospedali italiani che hanno praticato l’ossigeno ozono terapia ai malati di Covid. E sono state cinque le Regioni – Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Puglia – nelle quali gli Assessori alla Sanità hanno autorizzato gli Ospedali a curare i malati di Covid con l’ozonoterapia.

Nel marzo 2020 l’Istituto Superiore di Sanità ha autorizzato la pratica dell’ossigeno ozono terapia per curare i malati di Covid (previo consenso informato e approvazione del comitato etico).

In data 13 dicembre 2021 il Comitato Etico dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha dato parere favorevole allo studio pilota denominato “Azione dell’ossigeno ozono terapia su Staphylococcus aureus meticillino resistente (MRSA) ed analisi in vitro degli effetti immunomodulatori sui linfomonociti umani”.

L’utilizzo dell’ozonoterapia nella cura e guarigione di pazienti malati di Covid, la maggior parte dei quali gravi e in fin di vita, si è rivelato altamente efficace.

Tra i diversi lavori clinici pubblicati in Italia, di particolare rilievo il caso di 50 pazienti Covid-19 curati e guariti con l’ozonoterapia. Vedi: “Oxygen-ozone (O2-O3) immunoceutical therapy for patients with COVID-19. Preliminary evidence reported”, pubblicato da International Immunopharmacology:

Questo lavoro è stato presentato il 4 luglio 2019 alla XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.

Di grande rilievo anche il lavoro clinico, svolto su 48 pazienti malati di Covid, svolto da un gruppo di professori, medici e ricercatori dall’U.O. Malattie Infettive, Dipartimento di Medicina e Reparto Anestesia e Rianimazione dell’Università di Udine e Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine.

Il suddetto lavoro – intitolato “Coronavirus-19 mild to moderate pneumonia Management with blood Ozonization in patients with Respiratory failure (CORMOR) multicentric prospective randomized clinical trial” e pubblicato da Int Immunopharmacol (2021 Jun 12) – è consultabile a questo link:

In Italia diverse Università hanno pubblicato lavori scientifici sull’utilizzo dell’ozonoterapia per curare il Covid-19. Ne citiamo di seguito alcuni:

● Polo Ospedaliero Universitario Città della Scienza e della Salute di Torino
“Ozone therapy in COVID-19: A narrative review”

● Università di Camerino
“Ozone Therapy as a Possible Option in COVID-19 Management”

● Università Cattolica e Fondazione A. Gemelli
“Rationale for ozone-therapy as an adjuvant therapy in COVID-19: a narrative review”

Di assoluto rilievo anche i lavori esteri sullo stesso tema:

SPAGNA
Lavoro clinico che riporta i risultati dell’ozonoterapia su 9 pazienti Covid-19. Titolo: “Ozone therapy for patients with COVID-19 pneumonia: Preliminary report of a prospective case-control study. Int Immunopharmacology 2021, 90: 10726. CLINICAL TRIAL REGISTRATION NUMBER: NCT04444531”:

INDIA
Lavoro clinico su 30 pazienti Covid-19 trattati con ozonoterapia. Lokmanya Medical Research Centre, Pune. Titolo: “Safety and efficacy of ozone therapy in mild to moderate COVID-19 patients: A phase I/II randomized control trial (SEOT study)”, pubblicato da Int Immunopharmacol, 2020 Dec 23:

CINA
- Università di Tianjin, “Recovery of Four COVID-19 Patients via Ozonated Autohemotherapy”:
- Università e Ospedale di Wuhan, “A preliminary evaluation on the efficacy of ozone therapy in the treatment of COVID-19”:

GRAN BRETAGNA
College of Engineering della Swansea University, “Ozone: A Potential Oxidant for COVID-19 Virus (SARS-CoV-2)”:

Tra gli studi scientifici più completi, occorre inoltre citare la ricerca, pubblicata dagli esperti dell’Università dell’Ohio (USA) e dell’Universita di Bangalore (India), intitolata “Recent case studies on the use of ozone to combat coronavirus: Problems and perspectives”:

In merito all’utilizzo dell’ossigeno ozono per debellare il Covid, è intervenuto direttamente il Ministro della Sanità della Turchia, dott. Yasin Uzuntarla (“Medical Ozone Therapy and COVID-19”):

Anche il Ministro della Sanità di Cuba ha annunciato ufficialmente la cura dei pazienti Covid con l’ozonoterapia:

Gran parte di questi lavori sono stati ripresi dalla pagina bibliografica del sito dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità):

A questa vasta documentazione clinica e scientifica bisogna aggiungere le testimonianze di medici e pazienti che hanno sperimentato l’ossigeno ozono terapia. A tale proposito, sono stati pubblicati migliaia di articoli e servizi radiofonici e televisivi in tutto il mondo.

Nel libro “Ozono una cura per la vita”  (in lingua italiana, inglese, spagnola e polacca) è raccolta la documentazione scientifica, e sono riportate le testimonianze dei medici che hanno applicato l’ozonoterapia e dei pazienti che, grazie ad essa, sono guariti.

Antonio Gaspari
Direttore Orbisphera
antonio.gaspari@orbisphera.org
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